Halloween e la gattamannara
Eccoci con il nostro appuntamento di Halloween e come ogni anno mi diverto a creare ispirandomi a questa festività, oltre a realizzare orecchini in fimo potete dare un’occhiata qui, quest’anno ho realizzato una barbie ooak gattamannara dato che adoro i gatti neri avendone una a casa. 🙂
E se il gatto, gatto non fosse?
Il primo a parlare nei propri romanzi del gattomannaro è Christopher Paolini nella saga di Eragon, ma ci sono delle leggende legate a degli spiriti con forma animale, per esempio nella coltura giapponese si parla del Nekomata (è un yokai traducibile con apparizione, spirito o demone), una creatura soprannaturale evolutasi da un gatto caratterizzata dalla presenza di una coda biforcuta, in alcuni casi addirittura due code e la capacità di camminare sulle zampe posteriori.
Come il suo cugino Bakeneko la trasformazione avviene quando il gatto raggiunge un’età avanzata all’incirca 10 anni secondo alcuni racconti. Nella tradizione giapponese la differenza tra un Nekomata e un Bakeneko è molto sfumata infatti l’uno può trasformarsi nell’altro con un ulteriore avanzamento dell’età o per aiutare una persona cara. Nel Nekomata però il legame con i morti è molto forte infatti si nutre di carogne ottenendo poteri negromantici e sciamanici come la capacità di far muovere i morti a proprio piacimento. Il Bakeneko o gatto mostruoso invece ha abilità metamorfiche come i tanuki. Un gatto si può trasformare in Bakeneko quando raggiunge un’ età molto avanzata o un peso particolarmente elevato, infatti è un gattone che può raggiungere un metro e mezzo di lunghezza il suo aspetto per la maggior parte è di un normale gattone ma può assumere in particolari occasioni sembianze umane mantenendo però i suoi tratti felini. Può creare spettrali palle di fuoco e camminare sulle zampe posteriori.
Nel caso si trasformi in una donna viene chiamata Nekomusume “donna gatto” a volte può arrivare anche a divorare una persona per sostituirsi ad essa. Nella tradizione avevano la tendenza a rubare l’olio che alimentava le tradizionali lampade di carta giapponesi forse perché erano alimentate molto spesso con olio di sarde.
Oltre al Giappone esiste un’altra leggenda originaria del sud della Francia dove si parla di demonietti i Matagot con le sembianze di grandi gattoni che si allungano nelle notti di luna piena, di solito il Matagot ha l’aspetto di un grosso gatto nero con occhi fiammeggianti e nelle notti di sabba assume posizione eretta, ama abbigliarsi con armature di vecchi tempi e con abiti eleganti e possiede un pelo lucidissimo si nutre di selvaggina di piccola taglia saccheggiano conigliere e pollai. Il Matagot è crudele, combattivo e selvaggio se catturato si troverà costretto a servire e a donare poteri al suo rapitore, ma una volta libero la sua vendetta sarà terribile, è dedito alla magia coltiva l’erba matagone o erba gatto che gli serve per preparare filtri magici.
Ora vi lascio alle immagini della mia gattamannara e vi auguro un buon Halloween ricordate però a parte leggende e superstizioni di amare e difendere i meravigliosi gatti neri che purtroppo molto spesso sono stati vittime dell’ignoranza umana.